valle agredo

il nostro territorio

La storia di Valle Agredo

Il nome “Valle Agredo” è il nome del nuovo marchio d’area del Camposampierese. Tale marchio d’area è una scommessa per il futuro. Il Camposampierese era un agro centuriato in epoca romana, podesteria nel Medioevo ed oggi Valle Agredo. Il Camposampierese è un fazzoletto di terra fertile solcato da fiumi e torrenti, fossi e canali, campanili con intorno antichi borghi. Una terra che prende la dicitura “Valle Agredo” da un documento del 926, rilasciato dal Re d’Italia Ugo di Provenza.

Valle Agredo oltre ad offrire splendidi percorsi ricchi di storia ed arte, è un’arteria di comunicazione da non sottovalutare! Infatti si raggiungono facilmente i principali centri della Regione Veneto: Padova, Venezia, Treviso, Vicenza, Verona e persino le Dolomiti

attività

Cosa offre Valle Agredo

Valle Agredo vanta di una posizione strategica, una posizione ottimale per i visitatori che hanno così la possibilità di conoscere e visitare in giornata le bellezza uniche del Veneto.
La Valle Agredo è uno snodo naturale di un nuovo turismo sostenibile nel Veneto centrale, un importante punto di sosta e insieme di partenza, scrigno d’arte e sapori. È un luogo da scoprire per le sue eccellenze artistiche, folkloristiche, gastronomiche e fieristiche.

4 sono i percorsi che Valle Agredo propone:

  • Le ville veneziane tra lavoro e divertimento;
  • Il cammino di Sant’Antonio di Padova;
  • Il percorso ciclabile della Treviso-Ostiglia;
  • Il Graticolato Romano.

attività

Cosa offre Valle Agredo

Valle Agredo vanta di una posizione strategica, una posizione ottimale per i visitatori che hanno così la possibilità di conoscere e visitare in giornata le bellezza uniche del Veneto.
La Valle Agredo è uno snodo naturale di un nuovo turismo sostenibile nel Veneto centrale, un importante punto di sosta e insieme di partenza, scrigno d’arte e sapori. È un luogo da scoprire per le sue eccellenze artistiche, folkloristiche, gastronomiche e fieristiche.

4 sono i percorsi che Valle Agredo propone:

  • Le ville veneziane tra lavoro e divertimento;
  • Il cammino di Sant’Antonio di Padova;
  • Il percorso ciclabile della Treviso-Ostiglia;
  • Il Graticolato Romano.

1. Le ville veneziane tra lavoro e divertimento

Attraverso il percorso ciclabile di Valle Agredo, che porta da Treviso a Padova, è possibile scoprire le ville e le residenze di famiglie patrizie veneziane. Ville veneziane caratterizzate da una particolare architettura, hanno funzioni di rappresentanza, di svago e di centro produttivo.

Villa Emo – Fanzolo di Vedelago

Villa Emo fu progettata dal grande architetto Andrea Palladio, per volontà di Leonardo Emo. Una villa caratterizzata da una grande semplicità compositiva e stilistica. Qui equilibrio e armonia si basano su una ritmica alternanza di volumi, altezze e spazi coordinati e distinti nella sequenza villa-barchesse-colombare.

Giovanni Battista Zelotti affrescò le stanze del piano nobile con cicli mitologici, religiosi e di carattere simbolico.

Villa Cornaro – Piombino Dese

Andrea Palladio, tra il 1552 ed il 1554, realizzò per Giorgio Cornaro una villa con due brevi ali. É tutta abbellita sia nella facciata verso la strada che in quella verso il giardino da un doppio loggiato sormontato da timpano.

La villa si sviluppa su due livelli, collegati tra loro da due eleganti scale gemelle. All’interno è possibile vedere le statue dei membri della famiglia, realizzate da Camillo Mariani.

All’inizio del Settecento, Mattia Bortoloni decorò tutta la residenza con affreschi che raffigurano alcune scene bibliche dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Villa Ca’ Marcello – Levada di Piombino Dese

La grande Villa Ca’ Marcello è costituita da un corpo centrale collegato alle barchesse con le logge terrazzate. All’interno del salone centrale si possono ammirare gli affreschi di Giambattista Crosato. Gli affreschi narrano le vicende di Alessandro Magno.

Una splendida villa con un secolare parco di 9 ettari.

Villa Baglioni – Massanzago

La Villa Baglioni, ora Municipio, è conosciuta per gli affreschi realizzati da Giambattista Tiepolo. Il salone principale è affrescato con il “Trionfo d’Aurora”, un affresco che celebra proprio la famiglia Baglioni.

L’edificio seicentesco venne fatto costruire da Alvise Lombardo, aristocratico veneziano, e poi venne ampliato nel Settecento per volontà di Giovanni Battista Baglioni.

I saloni e le originali decorazioni vennero modificati durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni Settanta un restauro ha ripristinato gli ambienti e le opere artistiche conservate.

Villa Ruzzini – Villanova di Camposampiero
La Villa Ruzzin che risale al tardo XVI secolo, fu ampliata con l’aggiunta di due ali laterali ed il pronao sul lato sud. Il salone del primo piano presenta ancora gli affreschi settecenteschi con la storia di Marco Ruzzini.

2. Il cammino di Sant’Antonio di Padova

Il cammino di Sant’Antonio permette di rivivere l’incredibile vita del Santo. Due sono i luoghi più importanti del cammino di Sant’Antonio:

Il Santuario della visione

Il Santuario della visione è un luogo costruito per poter custodire il ricordo dei miracolosi eventi legati alla memoria di Sant’Antonio.
La prima pietra dell’attuale chiesa fu posata nel 1906. Prima però c’era la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, distrutta durante l’invasione francese del XVIII secolo.
Il Santuario della visione ingloba nella navata destra, la piccola cella dove Sant’Antonio ebbe la visione di Gesù Bambino. Nel transetto di sinistra si può ammirare il polittico realizzato da vari artisti ed illustratori contemporanei.

Il Santuario del Noce

Il Santuario del Noce venne edificato nel 1432 nel luogo dell’ultima dimora di Sant’Antonio. All’interno troviamo una serie di affreschi realizzati nella prima metà del Cinquecento da Girolamo Tessari e raffigurano la vita ed i miracoli compiuti dal Santo. Nell’abside si ammira la pala del veronese Bonifacio de’ Pitati, dove raffigura Sant’Antonio che predica da un albero di noce.
Ora vicino al Santuario del Noce c’è il convento delle monache clarisse.

3. Il percorso ciclabile della Treviso-Ostiglia

Il nuovo percorso ciclabile Treviso-Ostiglia è un tracciato realizzato sulla vecchia linea ferroviaria degli anni Trenta del Novecento. L’idea iniziale era quella di costruire una linea ferroviaria per avvicinare la pianura Padana al Veneto Orientale, per poi dislocare le truppe in caso di guerra con l’Austria-Ungheria. Solo nel 2005 cominciarono i lavori per rendere l’ex ferrovia una via ciclopedonale.

La Treviso-Ostiglia, con i suoi 117 Km, è una delle piste ciclabili più lunghe d’Italia e collega altri percorsi naturalisti di Valle Agredo. Collega in particolare il Cammino di Sant’Antonio in direzione Padova, il Muson dei Sassi in direzione Asolo, il percorso Tergola e la via delle Risorgive.

4. Il Graticolato Romano

Il Graticolato Romano può sembrare un’enorme scacchiera, se visto dall’alto. È una preziosa testimonianza dell’intervento di bonifica e di suddivisione agraria del terreno, opera compiuta dai romani alla metà del I secolo a.C.
Le centurie indicano una precisa divisione agraria del territorio,tali divisioni venivano affidate ai diversi coloni.

Importante è il Museo della Centuriazione Romana situato all’interno del Centro Civico di Borgoricco. Il complesso venne progettato da Aldo Rossi e fa da sintesi tra passato e presente del territorio.
Il Museo della Centuriazione Romana, inaugurato nel 2009, espone i reperti archeologici provenienti dal territorio della centuriazione a nord-est di Padova. I reperti non sono solo di età romana ma anche di età preistorica, protostorica, medievale e moderna.